“Guida alla Chirurgia Bariatrica: Trattamento per Obesità e Disturbi Alimentari”

La chirurgia bariatrica è una procedura chirurgica che viene utilizzata per trattare i disturbi alimentari, come l’obesità, l’ipertensione e il diabete. Si tratta di una procedura che può avere effetti a lungo termine sul peso corporeo, sulla salute e sulla qualità della vita del paziente. La chirurgia bariatrica può essere divisa in due grandi categorie: chirurgia restrittiva e chirurgia malassorbitiva. La prima consiste nella limitazione dell’assunzione alimentare tramite la modifica di alcuni organi digestivi, come l’esofago, lo stomaco o l’intestino. La seconda si basa invece sull’interruzione o sulla modifica del processo di assorbimento intestinale. Esistono diverse opzioni chirurgiche per la chirurgia bariatrica. Il tipo più comune è chiamato sleeve gastrectomy, che prevede la rimozione di parte dello stomaco per limitare l’assunzione di cibo. Un’altra opzione è l’adjustable gastric banding, che prevede l’impianto di un anello di silicone intorno allo stomaco per restringerlo. Altre opzioni meno comuni includono la gastroplastica verticale, che prevede la creazione di una piccola sacca all’interno dello stomaco; la giunzione ileo-ileale, che prevede l’unione dell’intestino tenue e crasso; e la giunzione biliopancreatica, che prevede la creazione di una connessione tra il dotto biliare e il pancreas. Esistono diversi fattori da considerare prima di decidere di sottoporsi a un intervento di chirurgia bariatrica. Come con qualsiasi altra procedura chirurgica, la chirurgia bariatrica può comportare rischi come complicazioni, infezioni e sanguinamenti. È quindi importante discutere con il medico curante tutti i possibili rischi e benefici della procedura. Inoltre, è importante che i pazienti comprendano che la chirurgia bariatrica non è una soluzione magica per perdere peso. Il successo a lungo termine dipende in gran parte dal mantenimento di una dieta salutare e di un programma di esercizi fisici regolari. In conclusione, la chirurgia bariatrica può essere un modo efficace per trattare l’obesità e i disturbi correlati. Tuttavia, come con qualsiasi altro trattamento, è importante discutere con il proprio medico i pro e i contro di una procedura chirurgica prima di prendere una decisione.
Chirurgia dell’obesità: interventi salvavita allo stomaco

L’obesità è la seconda causa evitabile di tumori dopo il fumo e riduce progressivamente la qualità e la durata della vita. In Italia a soffrire di questa patologia sono circa 25 milioni di persone. La chirurgia bariatrica è una valida soluzione al problema e in molti casi anche l’unica. Per chi soffre di altre malattie come il diabete, disturbi respiratori e cardiaci o anche colesterolo alto, l’intervento allo stomaco può salvare la vita. Cause dell’ obesità Le cause dell’obesità sono principalmente tre: ereditarietà, alimentazione scorretta e fattori psicologici. Se in famiglia ci sono persone obese il rischio di diventare sovrappeso è più alto. Una sana educazione alimentare è importantissima, gli obesi tendono a mangiare molto e male, troppi grassi e zuccheri semplici. Infine, legata all’obesità ci sono anche disturbi psicologici, in questo casi il cibo diventa un rifugio sicuro in cui nascondersi. Chi si può sottoporre all’intervento Le persone di età compresa tra 18 e 60 anni, con obesità di terza classe, cioè gravissima e di seconda classe, grave, possono fare l’operazione allo stomaco. Molto spesso è l’obesità a causare lo sviluppo di altre patologie come diabete, ictus e infarto, problemi alle articolazioni e problemi ginecologici. L’obesità può anche portare all’infertilità e all’impotenza. Perché fare l’intervento Quando l’esercizio fisico, i farmaci e i rigidi regimi alimentari non procurano alcun miglioramento sottoporsi a un intervento allo stomaco può davvero salvare la vita del paziente. Dimagrire aiuta a vedersi più belli e a sentirsi più sicuri con se stessi e con gli altri. Chi è obeso conduce una vita piena di restrizioni, per vergogna o paura di essere deriso si isola e le sue relazioni affettive ne sono condizionate. Nei casi più gravi si può andare incontro a depressione e ansia. I diversi tipi di intervento chirurgico allo stomaco Il prof Giuseppe Scalera, un’eccellenza nel campo della chirurgia dell’obesità, offre ai suoi pazienti la scelta tra diverse procedure chirurgiche, tutte efficaci e valide. Sleeve Gastrectomy: si taglia una parte dello stomaco. Questo intervento fa venire il senso di fame già dopo poche quantità di cibo. Bendaggio gastrico regolabile: nessuna riduzione dello stomaco. Si applica un anello di silicone intorno all’organo in modo da restringerlo. Nel paziente diminuisce il senso di fame e una volta raggiunto il peso forma si rimuove l’anello. Bypass gastrico: si riduce il volume dello stomaco anche fino al 90% in modo da assorbire solo una parte delle calorie ingerite. Preparazione all’intervento e precauzioni da seguire L’intervento chirurgico da solo non basta, occorre tanto impegno e determinazione. Sei mesi prima della procedura chirurgica bisogna iniziare una dieta. Molti pazienti obesi, ad esempio, hanno carenza di vitamina D, calcio, ferro e acido folico. Fondamentale è anche la dieta dopo l’intervento. Per i primi 3-4 giorni si possono assumere solo liquidi, successivamente si passa ad alimenti semiliquidi e in 3 o 4 settimane si torna a mangiare cibi solidi. Risultati Generalmente il recupero è abbastanza rapido. Se si svolge una vita sedentaria con un lavoro tranquillo è possibile riprendere le attività anche dopo una settimana. L’intervento, oltre a migliorare la salute di una persone accresce l’autostima con conseguenze positive sulla vita professionale e affettiva. In conclusione, sottoporsi a un intervento di chirurgia allo stomaco è una scelta sicura e necessaria per la vita di una persona obesa.
Aumento di peso post intervento, quali le cause e come prevenirle

Molte sono le persone obese che decidono di sottoporsi a un intervento chirurgico allo stomaco. Può accadere che successivamente all’operazione, dopo un primo periodo di dimagrimento, si inizi a riprendere peso. Ma è sbagliato pensare che questo sia dovuto all’intervento in sé. La chirurgia bariatrica, anche se molto efficace, deve essere accompagnata da una dieta adeguata e dal costante esercizio fisico. Chi non segue queste due indicazioni rischia a poco a poco di ingrassare di nuovo. Innanzitutto, la dieta non deve essere fatta solo nei primi mesi dopo l’intervento, è importante educare il paziente ad uno stile di vita salutare, l’unica strada per mantenere il peso forma. Bisogna anche evitare di stare fermi: fare una piccola passeggiata tutti i giorni aiuta mantenere i risultati ottenuti con l’operazione. Infine, tenere sotto controllo lo stress e l’ansia che possono indurre il paziente a usare il cibo come valvola di sfogo. Effetto plateau, quando il peso si stabilizza Subito dopo l’operazione i pazienti iniziano a perdere peso e dimagrire è facile. Nelle prime 2 settimane, infatti, si possono ingerire solo liquidi. Tra il terzo e il sesto mese dopo la procedura chirurgica, invece, il dimagrimento inizia a rallentare fino a raggiunge la stabilizzazione del peso o plateau. È a questo punto che bisogna stare attenti. Ad un certo punto è normale che il peso raggiunga uno stallo e non si riesca a dimagrire ulteriormente. In alcuni casi si può addirittura prendere un paio di chili. La cosa importante è non andare nel panico. Solo se il peso inizia ad aumentare enormemente occorre rivolgersi al proprio medico. In caso contrario è sufficiente seguire la dieta prescritta e continuare a fare attività fisica. Attenzione alle calorie, come combattere la fame Una delle principali cause dell’aumento di peso dopo la chirurgia gastrica è l’assunzione di calorie. Questo fa si che lentamente lo stomaco inizi ad allargarsi. Ecco perché è importante seguire scrupolosamente la dieta. Mangiare prima e dopo i pasti è altamente sconsigliato, così come bere bibite gassate (soda, aranciata e coca cola), succhi di frutta artificiali e alcolici (birra e vino). Bisogna anche evitare gli alimenti ricchi di grassi e zuccheri, come dolci, cioccolato e fritture. Banditi anche i cibi ipercalorici, specialmente i prodotti industriali e precotti. Sconsigliati anche i latticini, i formaggi stagionati e le carni ricche di grasso come gli insaccati. Il consiglio, ad esempio, è di mangiare un po’ di frutta per spezzare la fame tra un pasto e l’altro. Anche bere acqua aromatizzata, bevanda vitaminica a base di frutta, verdura o erbe fresche, aiuta perché si ha la sensazione di bere qualcosa di diverso dalla semplice acqua e allo stesso tempo non si ingeriscono calorie. Esercizio fisico per bruciare i grassi e sentirsi più felici Se da una parte è importante essere attenti all’alimentazione, dall’altra è necessario fare attività fisica. Con la perdita di peso la pelle tende ad afflosciarsi e a perdere tonicità, lo sport in questo caso diventa fondamentale per rinforzare il tessuto muscolare. Fare sport non solo riduce le calorie e brucia i grassi ma fa bene alla salute in generale. Fa bene al sistema respiratorio e cardiovascolare. In più, accresce i livelli di energia e il buon umore. Attenzione, la ripresa dell’attività fisica deve avvenire gradualmente. Solo dopo un paio di settimane dall’intervento si è in grado di praticare un po’ di ginnastica leggera. Per continuare a tenersi in forma si può scegliere la bicicletta, si può praticare jogging o anche lo yoga. Consigli in pillole: cambiamenti nello stile di vita Di seguito alcuni pratici e semplici consigli da attuare nella vita pratica di tutti i giorno che vi potranno aiutare a mantenere la linea e a sentirvi meglio. -Bere almeno 1,5 o 2 litri d’acqua al giorno. -Usare spezie, aceto o limone per insaporire i cibi, invece di cucinarli con olio e burro. -Utilizzare come spezza fame verdura cruda (carote, sedano, finocchio) o frutta, piuttosto che snack, biscotti o salatini che fanno ingrassare. -Evitare tutti i prodotti di rosticceria e pasticceria, le merendine e i dolci industriali. – Soprattutto nei primi mesi dopo l’operazione assumere integratori multivitaminici aiuta a sentirsi più energici. In conclusione possiamo dire che l’intervento da solo non fa miracoli. Certo, è un ottimo inizio, ma da solo non basta. C’è bisogno della forza di volontà da parte del paziente. La chirurgia bariatrica deve essere accompagnata da un netto cambiamento dell’alimentazione e dalla costante attività motoria.
Obesità: a rischio fertilità e gravidanze

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità l’obesità è una delle cause dell’infertilità, in particolare è responsabile del 6% di casi di infertilità primaria (concepimento del primo figlio) e del 12% di casi di infertilità totale. L’eccesso di peso infatti può portare a disfunzioni ormonali significative che influiscono sia sulla capacità di concepire un figlio che di portare a termine una gravidanza. Infertilità femminile: l’obesità altera il ciclo mestruale e diminuisce gli estrogeni Le donne obese presentano un rischio di infertilità 3 volte superiore rispetto a quelle con un peso normale. Per una donna sovrappeso la probabilità di rimanere incinta è inferiore del 26%, mentre per una donna obesa è inferiore del 43%. Il ciclo mestruale è regolato da una serie di meccanismi ormonali. Quando gli ormoni non funzionano perfettamente aumenta il rischio di cicli irregolari o di amenorrea, assenza del sanguinamento mestruale. È stimato che il 40 % delle donne obese presentano irregolarità nelle mestruazioni. Nel grasso è presente un ormone, androstenedione, che dà origine all’estrone. Normalmente questo viene rilasciato ciclicamente, invece le donne obese lo emettono sempre e l’eccesso di estrogeno porta scompensi nel sistema riproduttivo. Un’altra conseguenza dell’eccesso di peso è la resistenza all’insulina. Quando l’organismo produce troppa insulina rilascia degli ormoni che influiscono negativamente anche sulle ovaie e sull’utero. Ancora, l’obesità può causare la sindrome dell’ovaio policistico, condizione caratterizzata da ovaie ingrandite con cisti di varie dimensioni. Questa sindrome comporta l’anovulazione o disfunzione ovulatoria, fenomeno per cui il ciclo mestruale non produce ovuli. L’obesità incide sulla possibilità di portare a termine una gravidanza L’obesità influisce anche sulle gravidanze naturali e assistite, aumenta il rischio di nascite premature e di aborti spontanei a causa di depositi di grasso nelle ovaie che possono interferire con lo sviluppo embrionale. Una donna obesa ha più probabilità di sviluppare il diabete gestazionale (quando viene diagnosticato nel secondo o terzo mese di gravidanza) e anche un maggiore rischio di gestosi (ipertensione in gravidanza, tra le principali cause di mortalità materna e perinatale). In alcuni casi il feto può presentare un’alterazione della crescita sia in eccesso che in difetto e una volta nato sviluppare disturbi al cervello e al cuore. Per le donne in sovrappeso o obese che si sottopongono alla fecondazione in vitro la possibilità che un bambino nasca vivo sono più basse rispetto alle donne con una massa corporea normale. In media, la possibilità di un parto si riduce del 9% nelle donne in sovrappeso e del 20% nelle donne obese. Infertilità maschile: l’obesità riduce gli spermatozoi e il testosterone L’obesità influisce anche sulla fertilità degli uomini, è stimato che ogni 10 kg in più aumenta del 10% l’infertilità maschile. L’eccesso di peso comporta il calo del testosterone e disfunzioni sessuali, come problemi erettili; il 79% dei pazienti con disfunzione erettile risulta in soprappeso o obeso. Un altro fenomeno causato dall’obesità è l'ipertermia testicolare: il grasso mantiene la temperatura dello scroto elevata, mentre normalmente questa zona si trova a una temperatura leggermente inferiore. Una temperatura troppo alta riduce la funzionalità dei testicoli. L’obesità aumenta il nuoto lento e riduce la qualità dello sperma: i soggetti obesi presentano circa 9 milioni di spermatozoi in meno rispetto agli individui con un peso nella norma. Gli effetti benefici della chirurgia bariatrica sulla fertilità. Gli interventi di chirurgia bariatrica ed in particolare la Sleeve Gastrectomy eseguita dal Prof Scalera fanno perdere tutti i kg in eccesso e di conseguenza ripristinano gli equilibri ormonali aumentando la fertilità. La perdita di peso dopo interventi allo stomaco negli uomini ha aumentato i livelli di testosterone e migliorato la vitalità, il numero e il volume degli spermatozoi. Per le donne invece si è verificata una crescita della globulina legante gli ormoni sessuali che aumenta la fertilità e mantiene l’equilibrio ormonale. Si sono riscontrati anche miglioramenti nel ciclo mestruale, meno lungo e più regolare. Gli studi hanno inoltre verificato un aumento significativo del concepimento, dopo la chirurgia allo stomaco l’83% delle donne sono rimaste incinte. Dimostrato il nesso tra obesità e infertilità, anche in questo caso la chirurgia bariatrica si rivela la strada da percorrere nel processo della guarigione.
 
								